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sabato 6 aprile 2013

Far risorgere Babilonia


(CNN) – Babilonia era uno degli splendori del mondo antico, le sue mura e i suoi giardini pensili erano annoverati fra le Sette Meraviglie.




Fondata circa 4000 anni fa, la città antica è stata capitale di dieci dinastie mesopotamiche, considerata una delle prime culle della civiltà, nonché il luogo dove sono nate la scrittura e la letteratura.
Tuttavia, in seguito ad anni di saccheggi, negligenza e conflitti, la Babilonia di oggi evoca a malapena quell'illustre passato.1

In anni recenti, le autorità irachene hanno riaperto Babilonia ai turisti, nella speranza che un giorno il sito attragga visitatori da tutto il mondo. Nonostante il notevole valore archeologico del sito e le viste mozzafiato, attualmente attrae solo una manciata di turisti, attratti da un curioso mix di storia antica e recente.

La città: solo 85 km a sud di Baghdad, circa due ore in auto, a seconda dei posti di blocco, porta ancora i segni dei maldestri tentativi di restauro dell'ex dittatore iracheno Saddam Hussein e di una successiva occupazione delle forze statunitensi nel 2003.
“Hanno occupato Babilonia. Non facevano entrare nessuno”, dice Hussein Saheb, un guardiano del sito storico di Babilonia, ricordando il giorno in cui i carrarmati americani comparvero all'orizzonte, prima che i militari si accampassero.


In seguito a degli scavi dell'inizio del XX secolo, gli archeologi europei rivendicarono alcuni elementi fondamentali come i resti della famosa Porta di Ishtar, la porta di mattoni smaltati decorata con immagini di draghi e uri, costruita intorno al 575 a.C. per ordine del re Nabucodonosor II, come ottava porta d'ingresso alla città.2
L'originale adesso si trova al Pergamon Museum di Berlino, come parte di una ricostruzione della porta, mentre a Babilonia i visitatori entrano attraverso una copia. Nonostante ciò ci sono ancora dei resti della passata gloria di Babilonia, con parti delle mura della città ancora intatte.

Scavi successivi e lavori di manutenzione portati avanti sotto il regime di Saddam, hanno grandemente devastato il sito, dicono gli archeologi.
L'archeologo iracheno Hai Katth Moussa afferma che nel corso di un progetto di ricostruzione massiva dei primi anni Ottanta, Saddam iniziò a costruire una copia del palazzo di Nabucodonosor II sulle rovine dell'antico palazzo.
Come Nabucodonosor, fece scrivere il proprio nome su gran parte dei mattoni, con iscrizioni del tipo: “Questo fu costruito da Saddam, figlio di Nabucodonosor, per glorificare l'Iraq”.

Dopo la Guerra del Golfo, Saddam iniziò a costruirsi un palazzo moderno, sopra le rovine, sullo stile di una ziggurat sumerica.
Quando nel 2003 arrivarono le forze statunitensi, occuparono il palazzo, adiacente a quello di Nabucodonosor e rivolto verso il fiume Eufrate, lasciando segni del loro passaggio. Oggi, a Babilonia rimane un canestro da basket, mentre il filo spinato lasciato dai militari viene usato per evitare che i visitatori si arrampichino sulla statua di un leone di 2500 anni, un antico simbolo della città.3

Anche nel nuovo Iraq, Babilonia deve affrontare delle minacce in atto. Solo il 2% della città antica è stato scavato, ma i tesori storici sepolti sono minacciati dallo sviluppo edilizio abusivo.
Hussein Al-Ammari, guida turistica, dice che attraverso la parte orientale della città antica scorre un oleodotto. “Attraversa le mura esterne di Babilonia”, afferma.
Eppure, nonostante le carenze nella sua salvaguardia, Babilonia è un'attrattiva per piccoli numeri di visitatori iracheni, anche solo per entrare nei palazzi rivestiti di marmo di Saddam che, a 10 anni dalla caduta del dittatore, sono ancora una novità.4
Zained Mohammed, di Kerbela, in visita con la sua famiglia per la prima volta, ha detto ai microfoni della CNN: “Volevamo soltanto cambiare aria, far vedere ai bambini qualcosa di diverso”.
Babilonia lo è certamente.



AutoreArwa Damon
Apparso su: CNN
Tradotto da: Inglese


Note:


1 Founded about 4,000 years ago, the ancient city was the capital of 10 dynasties in Mesopotamia, considered one of the earliest cradles of civilization and the birthplace of writing and literature.
But following years of plunder, neglect and conflict, the Babylon of today scarcely conjures that illustrious history.

2 "They occupied Babylon. They wouldn't let anyone in," says Hussein Saheb, a guard at the historical sites at Babylon, recalling the day U.S. tanks rolled into view, before forces set up camp.
Following excavations in the early 20th century, European archaeologists claimed key features such as the remains of the famous Ishtar Gate -- the glazed brick gate decorated with images of dragons and aurochs, built in about 575 BC by order of King Nebuchadnezzar II as the eighth gate to the inner city.

3 When U.S. forces arrived in 2003, they occupied the palace, which lies adjacent to Nebuchadnezzar's palace and overlooks the Euphrates River, and left their own mark. Today, a basketball hoop remains in Babylon, while concertina wire left behind by the military is used to prevent visitors from climbing over a 2,500-year-old lion statue -- an ancient symbol of the city.

4 Yet despite the shortcomings in its preservation, Babylon holds a draw for small numbers of Iraqi visitors -- even if only to enter Saddam's marble-lined palaces, still a novelty 10 years after the dictator's downfall.

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