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Questo blog nasce dalla mia passione per la traduzione: troverete traduzioni di brani letterari o musicali e articoli apparsi su varie testate straniere che trattano di scienza, cultura, tradizioni e curiosità. Mi piacerebbe avere un feedback sulle traduzioni da parte di chi si dedica allo studio delle lingue! Alle fine di ogni post trovate l'URL dell'articolo originale.
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domenica 31 agosto 2014

Miguel Martino, lo scultore che dialoga con il legno

Il movimento incompiuto, l’asimmetria, il simbolismo e le curve capricciose presenti nelle opere di Miguel Martino rivelano una parte del consueto dialogo che si realizza tra lo scultore e il legno. “E’ permesso toccare” è la premessa dell'artista argentino per visitare la sua mostra al Centro Cultural de España, “Legna recuperata, assemblata e intagliata”.

A volte qualcuno lo informa di un albero caduto, altre è lui stesso ad andare alla ricerca di tronchi di legno. Durante questa ricerca Miguel Martino non permette che venga toccato nessun albero in vita: il suo dialogo si instaura soltanto con alberi la cui vita è stata interrotta, tronchi che hanno storie da condividere e che lui vuole omaggiare attraverso la scultura, l’assemblaggio e l’incisione.

“Recupero la legna da due attività: i panifici e le fabbriche di mattoni. Lì si brucia la legna migliore del paese, utilizzata come combustibile perché dura. E’ un tipo di legna che nessuno è interessato ad impiegare perché non permette di ricavare delle tavole rette, ha una forma molto bizzarra. Con il legno non è facile fare ciò che si vuole, è lui a dettare le regole; esiste un dialogo con la materia che è una relazione di amore e odio” dice lo scultore argentino residente a Suchitoto. 
Per il legno ha abbandonato la pittura e il disegno. Questa relazione scultore-legno che in un primo momento consisteva nell'intagliare un solo pezzo, successivamente ha portato l’artista a scoprire che questo materiale, oltre alla creazione di forme scultoree, permetteva di comporre strutture complesse. Da ciò il nome di "tecnica di legna assemblata e tagliata".
“Nello specifico, è un materiale che ha una struttura, una temperatura e diverse tecniche di levigazione; ha una sua fragranza. E’ una materia viva, che mai perisce, ma che si trasforma continuamente. Emergono le spaccature causate dai mutamenti climatici, cambiano i colori e la relazione uomo-scultura diventa un processo concreto. La si tocca come un oggetto qualsiasi e la relazione si fa spaziale”, sottolinea.



Nelle opere esposte al Centro Cultural de España spicca il movimento e la disarmonia: “Una volta che inizio l’assemblaggio non esiste un modo lineare per dare seguito al processo creativo, rispetto soltanto ciò che viene fuori. 
La prima fase consiste nel predisporre la struttura, che è il punto in cui si concentrano l’equilibrio, il volume e la massa, affinché non crolli l’opera. Gioco molto con questo squilibrio che dà la sensazione che tutto stia per cadere, ma non cade.”
Dopo aver predisposto la struttura Martino inizia la fase dell’intaglio. “Con le opere ci troviamo di fronte a due realtà, quella interna e quella esterna. Questa ambivalenza è una costante del mio lavoro perché si tratta di un principio di natura: la vita e la morte, la materia e lo spazio, il cielo e la terra, il materiale e l’etereo.”
Spiega che prima le sue opere erano più figurative, mentre adesso le sue composizioni si caratterizzano per il simbolismo e la sintesi, senza arrivare all'astrattismo. “Gioco con l’essenza della forma, i muscoli, le vene, i gangli, le estremità, le mani, le parti del viso o delle gambe; gioco con il significato primario delle forme all'origine di tutte le forme dell’universo, che prendono il via dal cerchio, dal quadrato e dal triangolo, dalla sfera, dalla piramide e dal cubo.” 
La natura e l’essere umano sono le due grandi tematiche che Martino affronta nel suo lavoro, che ha forme prevalentemente sferiche. Per lui la sfera rappresenta l’inizio, il punto focale, il nucleo. “Queste forme hanno a che vedere con il seme, con l’uovo, con la gravidanza, con la vita. E’ la curva, è il movimento femminile carezzevole ciò che emerge dalla natura.


Riconosce la sua opera come parte del Neoumanesimo, che individua la capacità di dar forma alle alterazioni psichiche attraverso le alterazioni fisiche. “Questa definizione ha molto a che vedere con i miei lavori: ciascuno di essi ha una sua espressività, ha una relazione con il divenire,  con ciò che ho vissuto. Per questo preferisco lavorare in modo catartico: non pianifico ciò che faccio perché rispetto il processo creativo che va nascendo.”


Traduzione:  Marcella Bucaria
Autore: Rosarlin Hernández
Lingua: Spagnolo
Fonte: El Faro
Testo: http://archivo.elfaro.net/secciones/el_agora/20070305/ElAgora2_20070305.asp

sabato 23 agosto 2014

Madeleine da Sogno!

Ricetta tratta da: La pâtisserie des rêves, di Philippe Conticini e Thierry Teyssier, Grund, 2012


Ingredienti
3 uova
140 g di zucchero
135 g di burro (più quello che servirà per foderare gli stampi)
50 ml di latte parzialmente scremato a temperatura ambiente
125 g di farina
1 cucchiaino di lievito in polvere
2 cucchiaini di miele
1 cucchiaino di sale
estratto di vaniglia
1 cucchiaio di olio di arachidi

Preparazione
Sciogliete il burro in un pentolino (se avete un termometro calcolate intorno ai 40ºC) e lasciatelo intiepidire. In una ciotola sbattete le uova con lo zucchero, il sale, il miele e alcune gocce di estratto di vaniglia, fino a quando l'impasto non assumerà un colore molto chiaro. Aggiungete l'olio di arachidi e successivamente la farina setacciata (alla quale avrete prima incorporato il lievito), infine il burro fuso.
Non appena avrete ottenuto un impasto omogeneo versate il latte. 

Coprite la ciotola con della pellicola alimentare e lasciate riposare il composto in frigorifero per almeno 4 ore.


Scaldate il forno a 160ºC insieme alla teglia sulla quale disporrete le formine per le madeleine. Ungete gli stampi con il burro e versatevi l'impasto con l'aiuto di un cucchiaio.Lasciate in forno per circa 20 minuti ed estraete le madeleine dagli stampi ancora tiepide.



Traduzione: Marcella Bucaria
Fonte: Cooking
Lingua: Portoghese
Testo originalehttp://cookingbooksblog.blogspot.it/2013/05/madalenas-de-sonho.html

mercoledì 13 agosto 2014

Arriva in Europa lo scontro per l'introduzione della taglia XXXS

  • La catena di negozi d'abbigliamento J. Crew ha messo in vendita la misura XXXS “su richiesta delle clienti asiatiche”.
  • In Italia corrisponderebbe alla taglia 32, ovvero per donne con una vita di 58 cm.
  • Per i critici si tratta di una taglia estremamente piccola: “Viviamo in un paese che promuove l’anoressia” segnala una cliente.

La questione delle taglie dei capi femminili è tornata al centro delle polemiche in seguito alla decisione della popolare catena J. Crew di immettere sul mercato la XXXS.

A difesa di un’estrema magrezza? In risposta alle necessità di alcune clienti? Oppure un modo per far credere alle donne di indossare una taglia più piccola di quella reale? Le opinioni sono svariate.
Secondo J. Crew la nuova taglia risponde solo alla domanda delle sue clienti asiatiche che hanno bisogno di capi più piccoli di quelli distribuiti dalla casa produttrice. In effetti, il brand ha previsto di vendere la nuova taglia solo nei web-shop e in Asia. 
Inoltre, tiene a ricordare che la sua linea comprende anche taglie grandi e per persone alte.
La XXXS è pensata per donne con una vita di 23 pollici (58,4 cm), 11 pollici al di sotto della media statunitense (86,3 cm) secondo quanto riportato dal Daily News. Stando allo schema equivalente proposto da J. Crew sul suo sito, in Italia corrisponderebbe a una taglia 32. Per gli oppositori si tratta di una misura estremamente piccola, propria di una bambina.
“Viviamo in un paese che promuove l’anoressia e la vergogna per il corpo delle donne”, sottolineava questa settimana al Daily News una cliente della catena .


Tuttavia, per certi aspetti, la decisione permetterà alle donne più minute di comprare abiti disegnati su misura per loro, evitando l’acquisto nel reparto bambino.

LA TAGLIA DI VICTORIA BECKHAM E KEIRA KNIGHTLEY
Secondo il Daily News, la XXXS è la taglia adatta a celebrities note per la loro magrezza, come la cantante Victoria Beckham o l’attrice Keira Knightley. Ciò nonostante, più aspre critiche vengono rivolte al cosiddetto “vanity sizing” duramente attaccato dalle più popolari pagine web di moda come Racked e Capitol Hill Style.
Secondo le riviste del settore, sempre più brands di abbigliamento cercherebbero di attrarre le clienti europee aumentando le misure delle taglie e rendendo, quindi, necessario l’uso di una taglia a priori più piccola rispetto a quella che normalmente si indosserebbe.

“Il ‘vanity sizing’ di J. Crew ha raggiunto un nuovo grado di pazzia”, ha commentato Racked a proposito della nuova XXXS. Secondo i responsabili del settore, negli ultimi anni le imprese hanno smesso di usare gli standard più comuni fino ad oggi, aumentando progressivamente la misura delle taglie. Jim Lovejoy, direttore dell’inchiesta SizeUSA, spiega a Newsweek che: “le taglie sono cresciute di centimetro in centimetro affinché le donne possano usare taglie inferiori e sentirsi bene”.


Traduzione: Marcella Bucaria
Fonte: 20minutos.es
Lingua: Spagnolo
Testo originale: http://www.20minutos.es/noticia/2192356/0/venta-ropa/talla-xxxs/eeuu/

lunedì 4 agosto 2014

Esercizio fisico: cosa mangiare

Gli alimenti che si assumono prima, durante e dopo aver svolto un esercizio fisico sono fondamentali sia per i risultati che si vogliono ottenere sia per i benefici che si possono ricavare dal post-esercizio. Per trarre il maggior beneficio possibile dall'allenamento è preferibile mangiare cibi che forniscano abbastanza energia per sostenere l’intensità e  le esigenze dell’allenamento stesso.


Si sa che chi preferisce allenarsi al mattino di buon'ora non sempre si concede una colazione abbondante. Analogamente, chi dispone della pausa pranzo per fare un po’ di esercizio fisico nel poco tempo che gli resta non mangia in maniera appropriata. Sebbene nutrirsi adeguatamente sembri un compito difficile sarebbe indispensabile mangiare in modo corretto per raggiungere gli obiettivi dell’allenamento.

Per questo motivo, è bene seguire alcune indicazioni su cosa mangiare prima di iniziare l’attività fisica.


Quando mangiare
Svolgere attività fisica a stomaco pieno non è una scelta saggia perché il cibo che rimane nello stomaco durante l’allenamento può portare dolori, nausea e spasmi. Per assicurarsi l’energia sufficiente, ma ridurre la sensazione di malessere nello stomaco, è necessario che la digestione termini prima dell’inizio dell’allenamento.
Bisogna tenere presente, inoltre, che ciò che si ingerisce prima di un allenamento deve essere direttamente proporzionale ai propri obiettivi, alla propria fisionomia, nonché all'entità e all'intensità dell’allenamento stesso. Se si preferisce svolgere attività fisica al mattino presto è consigliabile optare per una colazione leggera e facile da digerire da fare più o meno un’ora prima dell’inizio dell’attività. E’ fondamentale che il corpo abbia il tempo di assorbire e digerire il cibo assunto e di trasformarlo, successivamente, in energia da bruciare durante l’allenamento. 

Cosa mangiare
Il glucosio è la principale fonte di energia nella maggior parte degli esercizi, pertanto uno spuntino pre-allenamento deve includere alimenti ricchi di carboidrati e allo stesso tempo facili da digerire. A seguire proponiamo una lista di alimenti permessi prima di iniziare l’attività fisica:
  • fiocchi di avena o semi di lino
  • pane integrale
  • barrette ai cereali
  • frutta assortita (le banane sono un’ottima scelta)
  • crostini
  • un succo di frutta o un bicchiere di latte

Se decidete di assumere una scarsa quantità di carboidrati prima dell’attività fisica allora sarà meglio compensare dopo l’allenamento. Alcuni studi compiuti da ricercatori suggeriscono che per bruciare i grassi è necessario mangiare solo dopo l’allenamento. Secondo questi studiosi, infatti, il corpo utilizzerà come “combustibile” per l’allenamento una maggiore quantità di grassi. Questo è un suggerimento da tenere a mente per coloro che amano esercitarsi al mattino presto, sebbene a nostro avviso sia meglio uno spuntino prima di iniziare.
Per coloro che, invece, amano allenarsi durante la pausa pranzo è sconsigliato “saltare” il pranzo essendo uno dei pasti principali della giornata.

Ricordate sempre che l’esercizio fisico e un’alimentazione sana sono due potenti alleati.

  


Traduzione: Marcella Bucaria
Fonte: Mulher Portuguesa
Lingua: Portoghese