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domenica 10 marzo 2013

Il figliol prodigo - Leah Goldberg


Lungo la strada

E lungo la strada gli disse la pietra:
si son così appesantiti i tuoi passi!
E se – gli disse la pietra -
alla tua casa dimenticata tornassi?

E lungo la strada gli disse il cespuglio:
la tua statura si è molto incurvata.
Come arriverai – gli disse il cespuglio -
inciampando nella camminata?

E stavano fisse le insegne,
l'estraneo non riconoscevano.
E si ergevano le insegne
e come spine lo colpivano.

E lungo la strada la fonte lo chiamò:
le tue labbra sono aride e assetate!
Bevve dell'acqua, s'inginocchiò
e una lacrima un'altra ne toccò.

A casa

Disse la sorella: “Io ho dimenticato”.
“Io non ricordo” - il fratello esclamò.
Disse la sposa: “io ho perdonato”.
Il padre disse: “Io non perdonerò”.
La madre stava alla finestra e taceva:
Ohi, com'è lunga la strada! - pensava.

Disse la sorella: “infuria il temporale”.
“Il vento ulula” - il fratello notò.
Disse la sposa: “La porta è chiusa a chiave”.
Disse il padre: “Io non aprirò”.
E la madre stava in piedi e non proferiva verbo:
Signore dell'universo, com'è freddo il vento!

Disse la sorella: “Siamo in cinque noi”.
“Sediamoci a desinare” - il fratello esordì.
“La tavola è imbandita” disse la sposa poi.
Aggiunse il padre: “perché per noi va ben così”.
E in silenzio la madre il coltello prese,
in cinque fette il pane divise.

La sorella del suo pane mangiò poca cosa,
il fratello il suo nel vino intinse,
la sposa onorava la padrona di casa,
il padre mangiò ed un sospiro emise.
Allora la madre si alzò e, le posate raccolte,
aprì la porta alla tempesta forte.

Il pentimento

Indegno e neppure innocente,
il cuore ancor non si pentiva -
si prostrò sulla soglia con la fronte,
steso a terra, alzarsi non voleva.

“Mille volte sono stato traditore,
mille volte ho bestemmiato contro D-io,
E i cieli dall'alto potran testimoniare,
che son sempre stato colpevole io.

E i cieli dall'alto potran testimoniare,
che alla mia carne il peccato si è attaccato,
che tornerò ad esser traditore,
perché sono ancora il figliol perduto”.

La sorella sull'uscio,
chinato il capo, una lacrima si asciugava.
La sposa sull'uscio
in silenzio le mani si torceva.

E il fratello dentro la casa
non usciva al suo incontro, non si avvicinava,
e guardava dall'interno della casa
suo fratello che sulla soglia giaceva.

Solo la madre osò il viso sollevare,
e il suo viso adesso era raggiante:
“fa lo stesso: giusto o criminale,
figlio mio, il tuo ritorno è l'importante.

Non perdonerà mai tuo padre,
nel suo cuore non accumula scusante.
Alzati, figlio mio, e ricevi da tuo padre
la benedizione della sua collera amante”.


(Nota: in questo caso mi è sembrato più opportuno eseguire una traduzione artistica)

Autore: Leah Goldberg
Tradotto da: Ebraico
Consultabile su: http://shironet.mako.co.il/artist?type=lyrics&lang=1&prfid=572&wrkid=9038

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