A me piace suddividere i vestiti per il lavaggio, fare il bucato e stendere. Fino ad oggi non ho ancora capito il perché. Immaginavo si trattasse di quel tempo che io definisco “tempo di qualità con me stessa”; piuttosto imbarazzante. Però è vero, questo tempo, racchiuso dentro una routine da matti, è il tempo in cui lascio spaziare i miei pensieri. Il mio cervello si riposa. Sogno l'estate.
Alcune ricerche hanno già dimostrato che sognare ad occhi aperti stimola la creatività, ma uno studio recente prova chiaramente che ciò aiuta anche a migliorare la Memoria di Lavoro (Working memory) attraverso semplici attività quotidiane. Si tratta, cioè, di una specie di circolo vizioso: un'attività quotidiana favorisce i sogni ad occhi aperti e questo aiuta la Memoria di Lavoro e le soluzioni a lungo termine.
La ricerca, pubblicata nel Marzo 2012 sulla rivista Psychological Science, ha rivelato che più lasciamo vagare i nostri pensieri, più la Memoria di Lavoro aumenta. Questa memoria è una parte del meccanismo di memoria a breve termine, un'area che permette al cervello di destreggiarsi tra molti pensieri contemporaneamente, archivia le informazioni, è utile alle attività cognitive ed è legata all'intelligenza e alla comprensione della lettura. Migliore è la Memoria di Lavoro di una persona, più questa sarà in grado di sognare ad occhi aperti senza davvero abbandonare la mansione principale di cui si sta occupando. Secondo i ricercatori, quando svolgiamo delle attività quotidiane come andare in bicicletta, viaggiare in autobus, fare la doccia o lavare i piatti, il cervello mette da parte le risorse per i problemi più urgenti.
Ai partecipanti alla ricerca, tra i 18 e 65 anni, è stato chiesto di eseguire due semplici operazioni davanti ad un computer: la prima, premere un pulsante ogni volta che vedevano spuntare una certa lettera sullo schermo, e la seconda, premere il pulsante in sincronia con ogni respiro. Di tanto in tanto i ricercatori controllavano insieme ai partecipanti se i loro pensieri divagavano. In seguito li hanno sottoposti ad un esame cognitivo: è stato chiesto loro di ricordare le lettere che erano state proiettate sullo schermo e che ora erano incorporate in semplici quesiti di matematica. Coloro che avevano indicato di aver lasciato vagare i pensieri durante la prova, si sono rivelati dotati di una maggiore Memoria di Lavoro: erano più concentrati durante il test cognitivo e hanno ottenuto i risultati migliori.
Questi dati sono stati uniti a quelli di altre ricerche che hanno scoperto che i momenti nei quali il nostro ingegno opera al meglio sono quelli nei quali sogniamo ad occhi aperti. Secondo Sosheim “sognare ad occhi aperti permette al subconscio di parlare. Così possiamo imparare cose importanti su noi stessi, sulla situazione nella quale ci troviamo”. In pratica, noi torniamo in un posto sicuro e rilassante, in cui ci concediamo di riposare, di tranquillizzarci. Tuttavia, ai nostri giorni vediamo sempre meno persone che sognano ad occhi aperti. In ogni momento libero ci colleghiamo con un dispositivo elettronico e così si perde l'intimità dell'uomo con sé stesso”.
Sosheim paragona i sogni ad occhi aperti anche al modo di giocare dei bambini: “quando i bambini giocano da soli è un po' come se sognassero ad occhi aperti. Sono consapevoli della realtà che li circonda ma nello stesso tempo ne sono distaccati, giocano con l'immaginazione. È allora che si gettano le fondamenta dell'infrastruttura per il rafforzamento mentale che una persona si procurerà in età adulta attraverso queste divagazioni. Questa, in pratica, ci permette di stare nel mondo della fantasia e contemporaneamente nella realtà, è un paradosso. Bisogna comprendere che la vita spirituale non si esprime solo nel mondo reale, ma anche nella fantasia. E per essere sani e mentalmente equilibrati bisogna essere in grado di passare tra i due mondi con elasticità, dobbiamo vivere in pace gli uni con gli altri”.
Un'altra ricerca, pubblicata nell'Ottobre del 2012, anche questa su Psychological Science, fa emergere che per le persone che desistono da un'attività complessa che stanno svolgendo, prendono una breve pausa e passano ad un'attività più quotidiana è più facile sognare ad occhi aperti per via della facilità del compito, per poi risolvere i loro problemi in modo creativo e migliore.
Secondo i ricercatori, sembra che noi elaboriamo dei pensieri in modo inconscio mentre siamo concentrati in un'altra attività. Hanno notato che i risultati dimostrano che mansioni semplici che ci permettono di vagare col pensiero sono la chiave per la soluzione di quesiti sofisticati. A detta del capo ricercatore, molti scienziati affermano di ricevere l'ispirazione proprio mentre il loro pensiero vaga e non è legato ad un problema che cercano di affrontare.
Quindi, la prossima volta che fate fatica ad essere operativi in ufficio, andate in cucinino a lavare le stoviglie. A quanto pare fa miracoli!
Autore: Rona
Moore
Apparso su: Ha-aretz
Tradotto da: Ebraico
Fonte: http://www.haaretz.co.il/news/health/healthtip/.premium-1.1946483
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